Il 23 febbraio, nell’ambito dello sciopero generale indetto per la Palestina, migliaia di manifestanti sono scesi in piazza in varie città italiane. La risposta dello Stato Fascista Italiano, purtroppo, non si è fatta attendere.
In varie città come Firenze, Catania e Pisa, la polizia ha caricato i manifestanti, tra i quali c’erano studenti minorenni. In particolare a Pisa, agli studenti delle scuole superiori è stato impedito di raggiungere Piazza dei Cavalieri, dove si trova la sede centrale dell’ateneo. Almeno in quattro sono stati fermati, di cui due sono stati bloccati e ammanettati a terra. Ci sono stati anche diversi feriti. Nonostante la vergognosa violenza della polizia è da evidenziare come gli studenti e le masse popolari non si siano fatti intimorire, rispondendo con un presidio che ha visto la partecipazione di più di 5000 persone.
Va sottolineato quindi come, nonostante questo clima repressivo messo in campo dal governo Meloni da quando è in carica – e soprattutto da quando lo Stato fascista israeliano ha intensificato i suoi attacchi genocidi contro il popolo palestinese -, le masse popolari stiano reagendo coraggiosamente, rispondendo sempre con grande partecipazione alle manifestazioni in solidarietà alla lotta palestinese. Tuttavia ciò non è sufficiente per realizzare un’opposizione, in grado di contrastare efficacemente la violenza sempre più dilagante da parte dello Stato.
Bisogna evidenziare come tutte le misure repressive che si sono succedute sino ad ora si collochino in un processo di fascistizzazione in cui le istituzioni borghesi, al servizio delle diverse frazioni del grande capitale, stanno intensificando sempre più gli attacchi ai diritti delle masse popolari. In questo aspro contesto è necessario costruire un blocco popolare che unisca il proletariato e i settori avanzati delle masse popolari nella lotta antifascista e antimperialista, in funzione di un governo di Democrazia Popolare che s’incammini verso il socialismo.