26 marzo 2024

Pubblichiamo una traduzione non ufficiale dal sito The Red Herald che riporta un articolo da “Die Rote Fahne”

Il 24 marzo si celebra il 25° anniversario del bombardamento della NATO in Jugoslavia. Le conseguenze del sanguinoso attacco contro la sovranità dei popoli dei Balcani continua ancora oggi. L’alleanza militare fece bombardamenti per 78 giorni e notti, assassinando fra le 12.000 e le 15.000 persone. Ancora oggi, la capitale austriaca trae profitto dalla guerra con la Jugoslavia.

Le bombe della NATO per “promuovere la pace”?

La guerra contro la Jugoslavia ha causato una profonda scissione fra i popoli dei Balcani. L’aggressione della NATO è stata fatta con il pretesto di “promuovere la pace”. La “pace” stabilita dopo la guerra ha significato fin dall’inizio un territorio occupato dalle truppe KFOR dell’ONU (Forze del Kosovo). Queste truppe sono una formazione militare sotto la direzione della NATO. Le truppe KFOR sono formate da 28 Stati e a gennaio 2024 erano composte da 4.443 soldati. Anche l’Austria ha inviato finora regolarmente circa 500 soldati. A partire da aprile, un terzo della compagnia si ritirerà dal Kosovo, perché sia possibile destinare i soldati austriaci alle truppe di combattimento dell’UE. Non solo si è trattato in questo modo di rompere la neutralità, ma anche di creare fin dall’inizio le basi per rendere i paesi Balcanici economicamente utili per il capitale austriaco.

La Repubblica “indipendente” del Kosovo

Nel febbraio 2008 è stata proclamata la “Repubblica indipendente del Kosovo”. Tuttavia, il Kosovo è ancora gestito dal Consiglio dell’UE attraverso una missione civile (EULEX Kosovo). Questa missione dovrebbe sostenere la costruzione della repubblica kosovara con la legge civile e il mantenimento dell’ordine pubblico. È stata creata come strumento per garantire gli interessi degli imperialisti europei nei Balcani. Con le istituzioni dei “peacekeepers”, gli sforzi di espansione dell’Unione Europea verso est sono sicuri. Non si può parlare di Repubblica “indipendente” se lo Stato è gestito da una commissione militare internazionale e da basi di appoggio permanenti della NATO nel paese. Questa è la prova evidente che gli imperialisti non sono nel paese per sostenere la pace, ma per assicurarsi la loro influenza e il loro potere.

Lo stato d’animo della popolazione dei Balcani

Le conseguenze della guerra in Jugoslavia sono palpabili ancora oggi. Ancora oggi, le classi dirigenti austriache traggono profitto da questa guerra. Anche la disoccupazione di massa, la corruzione e le cattive condizioni di vita sono conseguenze di questa guerra. I popoli dei Balcani protestano da decenni contro la corruzione, la repressione poliziesca, le basi di appoggio della NATO e gli sforzi per entrare nell’UE. In Croazia, come Stato membro dell’UE, la popolazione sta soffrendo per l’introduzione dell’euro.

In commemorazione delle vittime dell’attacco NATO, la lotta antimperialista dei popoli dei Balcani contro il dominio straniero deve essere sostenuta e difesa anche dalle forze antimperialiste austriache.