Mercoledì 30 agosto 5 operai sono stati investiti e uccisi da un treno che andava a 160 chilometri orari, ignaro della loro presenza. Sembra che la causa di questo cosiddetto “incidente” sia l’assenza del nullaosta che interrompe il movimento dei treni durante la presenza di lavori in corso.[1] Cosa che fa ricadere la responsabilità sull’azienda appaltatrice dei lavori nella ferrovia, la Sigifer. Fra l’altro la certificazione riguardante la sicurezza sul lavoro di questa azienda risulta scaduta il 27 Luglio di quest’anno!
Questo è un problema non nuovo. Infatti se tendenzialmente la Rete Ferroviaria Italiana (RFI) tende a vincolarsi a standard di sicurezza più elevati, ciò vale molto meno per le ditte appaltatrici. I lavori fatti dalle ditte appaltatrici sono meno buoni e il personale non ha l’esperienza necessaria, ma consentono un risparmio sul costo della manodopera, essendo i lavoratori di queste aziende tendenzialmente più precari di un ferroviere.
Dunque anche la stessa RFI non può essere esentata da responsabilità. Il sistema degli appalti a privati è un business che fa gola a molti e che in Italia arricchisce manager e funzionari dell’azienda di Stato. Si parla, solo per l’anno 2023, dell’apertura di cantieri per ben 30 miliardi di euro, una cifra record.[2] Di questi 24 miliardi sono fondi del PNRR. Secondo Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato di RFI, l’80% di questi fondi è già in fase di realizzazione.[3]
Ma queste sono solo le nuove opere, nel complesso parliamo di 42 miliardi, spalmati su ben 4000 cantieri. Una cifra simile fa gola a molti, e non tutti propriamente “onesti”. Per fare solo un esempio, a febbraio di quest’anno c’è stato un processo che ha visto la condanna di 8 persone fra boss mafiosi del clan dei Casalesi ed ex funzionari di RSI per appalti truccati, aggiudicati in maniera fraudolenta ad aziende legate al clan mafioso. [4]
Il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini d’altronde afferma di star “lavorando giorno e notte per aprire cantieri”. La febbre cantieristica del nuovo governo, e in particolare del ministro che ne fa da sempre un cavallo di battaglia del suo partito, è una manna dal cielo per i pescecani della finanza e per il capitale monopolistico italiano. Un po’ meno lo è per i lavoratori delle esternalizzate, sfruttati come bestie da soma in barba alla sicurezza e a qualsiasi norma. Inevitabile nella febbre del “fare” che ci scappi il morto…
Le morti sul lavoro riguardanti il settore delle ferrovie risultano ormai in costante ascesa da diversi anni. Un incidente di una tale gravità comunque supera tutti quelli precedenti. Se infatti nel 2021 abbiamo avuto 4 incidenti, con in totale 3 morti e 2 feriti, questo solo incidente ha superato l’intero 2021 in un sola volta.
L’accumularsi di tutte queste contraddizioni non ha visto immobili i lavoratori. Il settore delle ferrovie è uno di quelli in cui più alta è l’adesione agli scioperi. Un dato che si può riscontrare anche dall’onnipresente lagna di politici, potenti, borghesi e padroni ogni volta che uno sciopero dei treni viene portato avanti con altissima adesione. Segno che chi dice che “la lotta di classe l’hanno vinta i ricchi” è disattento o in malafede.
L’ultimo di questo scioperi ha visto addirittura l’intervento diretto del solerte ministro Salvini, il quale ha imposto in maniera sostanzialmente autoritaria e illegale un dimezzamento dello sciopero da 24 a 12 ore. Nonostante ciò, lo sciopero ha visto grande successo e adesione, nonostante dimostri la solita e colpevole timidezza dei sindacati confederali, che si sono lasciati imporre il dimezzamento senza fare nulla, se non un debole ricorso al TAR.
In risposta all’incidente la CGIL ha proclamato un tiepidissimo sciopero di 4 ore. Leggermente meglio il sindacato USB, che ha proclamato uno sciopero di 24 ore. La reazione dei sindacati è quindi piuttosto moderata. Bisogna notare che pure questa piccola azione di USB ha suscitato la reazione della Commissione di Garanzia, che ha chiesto di ridurre lo sciopero a 4 ore.[5] Negli altri settori sindacali di USB si raggiunge il ridicolo, con uno sciopero simbolico di 1 ora a fine turno proclamato per ogni settore.
Sempre USB e le organizzazioni che ad essa fanno riferimento, in particolare Potere al Popolo, dopo questo terribile fatto hanno posto in rilievo la loro raccolta firme per una legge d’iniziativa popolare per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. Un atto puramente propagandistico, che illude i lavoratori sulla possibilità che la borghesia e i suoi governi possano farsi carico dei loro interessi, soprattutto un governo come quello di adesso, di fatto, fascista.
Diventa dunque evidente come questi sindacati non abbiano alcun interesse a portare avanti l’unica arma che bisognerebbe tirar fuori in questo momento, lo sciopero ad oltranza. Questo perché fare ciò li metterebbe in contraddizione con lo Stato, li porterebbe a violare la legge e quindi a mettere in discussione le proprie posizioni di potere che lo stesso Stato gli garantisce. La critica alla fascistizzazione dello Stato, di cui la paralisi sindacale è una delle manifestazioni, diventa qui un punto fondamentale.
La questione è quella di un immediato sciopero generale che dimostri un’immediata e forte reazione dei lavoratori all’accaduto, perché chi come i confederali o USB sta fermo al palo e lascia che questo affronto passi impunito, aiuta, oggettivamente o soggettivamente che sia, la corporativizzazione dei lavoratori. Per ora la parola d’ordine dello sciopero generale è stata fatta propria solo da poche sigle sindacali come la CUB.[6]
Questo crimine non riguarda sole le ferrovie, ma tutta la classe operaia. 951 morti sul lavoro, di cui 624 sul luogo di lavoro e il restante in itinere, sono ormai diventati un bollettino di guerra, questi ulteriori 5 sono la goccia che sta facendo traboccare il vaso. Ciò comporterà consistenti contraddizioni tra i settori di lavoratori più avanzati e la moderazione, per non dire il vero e proprio servilismo, della maggioranza dei sindacati.
Tuttavia viene da chiedersi, perché la parola d’ordine dello sciopero ad oltranza, che è stata recentemente portata avanti per esempio in Germania e ha portato ai lavoratori delle ferrovie aumenti salariali nell’ordine dei 410 euro mensili[7], non viene portata avanti in Italia? Si tratta infatti di una parola d’ordine che non mette in discussione il sistema capitalista e che si colloca tranquillamente dentro un tipo di ragionamento corporativo-concertativo. I sindacati che in Germania fanno questo tipo di attività sono tanto concertativi quanto la CGIL.
La risposta sta nel fatto che l’Italia, a differenza della Germania o di altri paesi come la Francia spesso presi a modello con slogan come “Facciamo come in Francia”, è sì un paese imperialista, ma un paese imperialista “straccione” e marginale. In Italia la crisi che coinvolge anche gli altri paesi imperialisti è molto più pesante, dunque questo ha spinto la borghesia ha limitare molto più pesantemente il diritto di sciopero.
In Italia per fare gli interessi anche semplicemente economico-sindacali dei lavoratori è diventato ormai necessario rompere con la stessa forma dello Stato, porsi praticamente nell’illegalità di fatto rispetto all’intero Stato borghese e quindi dover affrontare il rischio immediato di una pesante repressione che, a differenza che negli altri paesi, ha anche la legge dalla sua parte. Basti vedere la pesante repressione che ha recentemente colpito i lavoratori di Mondo Convenienza.
Anche in questo frangente diventa dunque importante porre in primo piano la lotta per una Democrazia Popolare contro la sempre più strisciante fascistizzazione, il che comporta una lotta contro la limitazione del diritto di sciopero e per la piena libertà sindacale. Bisogna collegare questa e altre lotte sindacali alla più generale lotta anti-fascista di tutti i vari settori sociali progressivi della società. L’abbattimento del governo fascista Meloni, senza il quale è impensabile qualsiasi passo avanti, deve avere come sbocco un governo di Democrazia Popolare, che parta da un Fronte anti-fascista che si ponga in contraddizione con il grande capitalismo monopolistico, l’unico vero responsabile di questa strage.
[1]https://torino.corriere.it/notizie/cronaca/23_agosto_31/brandizzo-treno-oggi-ipotesi-b8931f62-2ed4-4384-94ba-b4513ccf2xlk.shtml
[2]https://www.ilsole24ore.com/art/ferrovie-e-anas-sprint-gare-e-appalti-2023-cantieri-via-30-miliardi-AEiFYsTC
[3]https://www.ferrovie.info/index.php/it/13-treni-reali/26671-ferrovie-da-rfi-gia-impegnato-l-80-dei-fondi-affidati-dal-pnrr
[4]https://napoli.corriere.it/notizie/cronaca/23_febbraio_23/appalti-rfi-prime-richieste-pena-boss-funzionari-7f016f72-b3a0-11ed-95a3-b4f1018f1148.shtml
[5]https://www.usb.it/leggi-notizia/strage-di-brandizzo-la-commissione-di-garanzia-invita-lusb-a-ridurre-lo-sciopero-confermata-lastensione-di-24-ore-la-strage-deve-finire-1617.html
[6]https://www.ansa.it/piemonte/notizie/2023/08/31/treno-investe-operai-cub-verso-sciopero-generale-trasporti_1463a54c-3f76-4438-9acd-bf7a9ffe902d.html
[7]https://scenarieconomici.it/salari-maxi-aumenti-in-germania-dopo-la-minaccia-di-uno-sciopero-a-oltranza-delle-ferrovie/