Brasile: Attacco legislativo alle lotte contadine
Traduzione non ufficiale da The Red Herald
La Commissione Costituzione e Giustizia (CCJ) della Camera dei Deputati ha approvato un progetto di legge che elimina il requisito dell’autorizzazione giudiziaria per l’uso della forza contro le occupazioni di terre. Questa legge, considerata parte del “pacchetto anti-MST”, mira direttamente ai movimenti contadini, indigeni e Quilombola.
Il disegno di legge consente alla polizia e alle forze di sicurezza private di agire contro le occupazioni di terre, classificando tali azioni come terrorismo e imponendo pene severe da 1 a 4 anni di carcere per le persone coinvolte. Inoltre, limita l’accesso alle cariche pubbliche nelle aree rurali per coloro che partecipano alla lotta per la terra.
Secondo le nuove norme, la polizia può usare la forza senza controllo giudiziario fino a un anno e un giorno contro qualsiasi accampamento, creando un ambiente agghiacciante per chi lotta per la terra e difende i diritti dei contadini. La polizia è inoltre tenuta a rispondere alle richieste dei grandi proprietari terrieri entro 48 ore, rafforzando ulteriormente il potere di questi ultimi.
Dal 10 dicembre, è ora permesso allo Stato di attaccare legalmente le organizzazioni dei contadini con il pretesto della “legittima difesa”. I recenti attacchi in aree come Messias e Barro Branco hanno messo in evidenza le potenziali conseguenze di questa legislazione, con segnalazioni di polizia militare che fornisce supporto a gruppi paramilitari allineati con i grandi proprietari terrieri. Questi sviluppi segnalano uno sforzo concertato per minare la lotta contadina, la Rivoluzione Agraria, che è la “prima tappa della Nuova Rivoluzione Democratica”. Ciò evidenzia soprattutto la paura del vecchio Stato nei confronti dell’organizzazione dei contadini.