Traduzione non ufficiale da “El Heraldo Rojo” 31 maggio, 2023

Migliaia di manifestanti si sono scontrati con la polizia alla città di Nagu, nella provincia di Yenán al sud-ovest della Cina. I video diffusi su Twitter mostrano i manifestanti mentre lanciano bottiglie e mattoni alla polizia antisommossa di fronte alla moschea. Le proteste sono scoppiate per i progetti di demolire una parte della moschea della città i cui residenti appartengono soprattutto al popolo Hui, la terza nazionalità più grande in Cina. La maggior parte dei Hui sono musulmani, e sono oggetto degli attacchi sciovinisti contro le minoranze nazionali in Cina, la cosiddetta sinificazione[1]. Il socialimperialismo cinese attacca le pratiche religiose dei Hui. Le proteste hanno avuto inizio il 27 maggio e si aspettano ancora ulteriori proteste nei prossimi giorni.

Secondo le notizie stampa, i lavori di demolizione sono stati sospesi dopo le proteste, e i manifestanti hanno eluso i divieti delle autorità volti ad evitare che la folla entrasse nella moschea. La polizia locale ha rilasciato una dichiarazione sull’apertura delle indagini delle indagini per i disordini verificatisi, e che hanno intimato agli organizzatori delle proteste di presentarsi presso gli uffici di polizia entro il 6 giugno. Lunedì è stato interrotto il servizio internet in molte zone e la polizia pattuglia le strade con dei droni.

Vaste zone della Cina sono abitate dalle minoranze nazionali. Negli ultimi anni, il regime di Xi Jinping ha incrementato la persecuzione delle minoranze nazionali per ottenere un controllo migliore del paese. Lo sciovinismo Han è alimentato al fine di spezzare la resistenza delle nazioni oppresse in Cina. Ci sono state chiusure di scuole dove si insegna l’Islam o la lingua araba, sono state demolite le cupole e i minareti delle moschee per limitare l’influenza di tutto quello che non è “Han”, e perfino sono stati istituiti grandi appositi campi per contenere e reprimere gli attivisti etichettati come “separatisti” o “terroristi”. Gli Stati Uniti approfittano di tutto questo  per accusare la Cina di violazione dei “diritti umani” e per giustificare il loro espansionismo in Asia.

Per vari secoli, prima della rivoluzione cinese le nazionalità minoritarie erano state perseguitate dai governanti, di solito delle nazionalità maggioritarie Han. Il Partito Comunista di Cina sotto la guida del Presidente Mao ha promosso l’unità delle nazionalità e ha sottolineato la necessità di lottare contro lo sciovinismo Han.

 

[1] La sinificazione è una forma nazionalista e sciovinista di assimilazione linguistica e culturale alla cultura  ufficiale  cinese