Nell’intervento alla Camera del 29 Dicembre ’23 relativo alla legge di bilancio, l’onorevole Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d‘Italia, trasportato dalla nostalgia per il fascismo, fa due citazioni: una tratta da “Il signore degli anelli” di Tolkien e l’altra, un aforisma di Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del Partito Politico Futurista, confluito nel 1920 nei Fasci italiani di combattimento formati da arditi, futuristi, nazionalisti e altri individui di dubbia moralità. Si trattava di un’organizzazione armata paramilitare, i cui associati erano organizzati in “squadracce” d’azione che tanta violenza e morte portarono per tutto il fascismo e durante il biennio rosso, caratterizzato dalle lotte operaie e contadine, alle quali si rispose con azioni contro le Camere del Lavoro, le Case del popolo, sedi di partiti di sinistra, cooperative e singoli lavoratori. Tralasciando l’aspetto retorico che ha sempre contraddistinto i fascisti e di cui oggi è portabandiera la Presidente del Consiglio, abile imbonitrice del popolo, nelle citazioni dell’onorevole Foti è evidente lo stretto legame tra cultura (o meglio subcultura?) e politica fascista. “Ritti sulle cime del mondo noi scagliamo, una volta ancora, la nostra sfida alle stelle”. Perché citare Marinetti? Solo se si è sprovveduti e privi di memoria storica, non si comprende che questa estrema destra ha come faro della sua azione politica gli ideali del movimento futurista (nazionalismo, esaltazione della guerra, superuomo, eroe che si innalza sulle masse grigie, nato per compiere imprese inarrivabili ed essere adorato dalla folla – da qui la copertina di “Libero” che presenta Giorgia Meloni come UOMO DELL’ANNO). Solo se non si conosce l’apporto che Marinetti diede al fascismo non si comprende che questa classe politica di governo rappresenta un’ulteriore svolta, ormai nemmeno tanto velata in direzione della corporativizzazione dello Stato e della dittatura fascista dispiegata. Ne sono prova i tagli feroci di sanità, scuola e welfare, le politiche antioperaie, le precettazioni del ministro Salvini, i provvedimenti razzisti (decreto Cutro et similia) e antidemocratici (premierato, autonomia differenziata, modifiche ad una Costituzione in gran parte inattuata e già frutto della sconfitta, principalmente ad opera del PCI di Togliatti, del tentativo di costruire un governo di democrazia popolare dopo l’abbattimento del fascismo), la repressione, che il governo Meloni porta avanti al servizio del grande capitale finanziario nazionale e internazionale e delle rendite parassitarie.

Affermare con enfasi: “Il domani appartiene a noi” di Tholkien equivale ad essere ben consci che servire gli interessi della classe economica dominante sempre più richiede un’accentuazione autoritaria nella gestione del potere politico. Questo oggi è possibile grazie a decenni di mancanza di una vera opposizione da parte dei partiti della cosiddetta sinistra che sono stati complici nello sdoganamento del fascismo che, tra le altre cose, ha portato all’ascesa di Ignazio La Russa, fascistissimo non pentito, al Senato e dell’ultracattolico Lorenzo Fontana alla presidenza della Camera.

Da qui l’urgente necessità di unire tutte le forze sinceramente democratiche e antifasciste, comuniste e socialiste, per fronteggiare, combattere ed abbattere con una Nuova Resistenza questo governo di estrema destra, in funzione della lotta per la costruzione di un Nuovo governo democratico e popolare. Questo perché lo stato liberal-fascista come il serpente cambia pelle, ma rimane sempre un serpente al servizio dell’imperialismo straccione nostrano e degli imperialismi forti, in particolare del sanguinario imperialismo Usa, di cui è complice nella guerra in Ucraina e nel genocidio palestinese.