Il capo maggiore dell’esercito israeliano ha dichiarato: “Gaza non sarà più come prima!”. Traspare da quest’affermazione un intento genocida nei confronti della popolazione assediata e sottoposta a continui bombardamenti. Migliaia di morti tra la popolazione palestinese, centinaia di bambini uccisi, interi quartieri rasi al suolo, decine di ospedali, moschee, scuole distrutti. Tutto questo avviene con l’appoggio degli USA e di altre potenze imperialiste come l’Italia. È necessario scendere in campo per la difesa del popolo palestinese sostenendo il suo diritto alla resistenza per la liberazione delle terre occupate e all’instaurazione di un proprio Stato.

Particolarmente esemplificativo del clima politico che si sta instaurando nel nostro paese anche sulla questione della difesa del popolo palestinese è l’invio, da parte del ministro dell’istruzione, degli ispettori nelle scuole per perseguire chi ha inneggiato alla resistenza palestinese. Questa decisione, accompagnata dalle dichiarazioni secondo cui i palestinesi che sono attivi nella resistenza sarebbero dei terroristi, è espressione di livore razzista e di un complice schieramento a fianco dell’offensiva militare dello Stato Israeliano.

Ricordiamo che lo stesso ministro dell’istruzione ha invocato condanne penali e galera per gli studenti sostenitori della resistenza palestinese. Si tratta dell’ennesima espressione di un processo che nel nostro paese, a partire dall’instaurazione del governo in carica, persegue l’obiettivo dell’instaurazione di un regime sempre più apertamente terroristico contro il proletariato, le masse popolari e contro chi si propone di sviluppare l’opposizione e il conflitto di classe.

Questo governo vuole andare verso un regime organicamente fascista che sempre più spingerà il nostro paese nell’interventismo neo-coloniale contro i popoli oppressi e nella guerra inter-imperialistica già in corso in Ucraina.

Il governo in carica sta facendo con lucidità e determinazione il suo mestiere come compete a un governo fascista e guerrafondaio che deve e vuole portare avanti e completare la transizione a un nuovo regime ultrareazionario.

È necessario collegare ogni iniziativa di opposizione con la lotta contro il processo di fascistizzazione dello Stato e della società e contro il governo fascista in carica. Chi oggi non pone la questione della lotta contro il razzismo, il fascismo e la guerra imperialista al centro dell’organizzazione e della lotta è un soggetto, sia esso politico, sindacale o di movimento, equivoco e politicamente pericoloso.

Questo significa che è necessario costruire un fronte popolare antifascista e antimperialista a partire dalla lotta per unificare le forze potenzialmente sane, effettivamente democratiche e antifasciste.

PER LA DEMOCRAZIA POPOLARE