Volantino per le manifestazioni di questi giorni: qui il formato pdf volantino per manifestazioni primi di novembre

Mentre lo Stato reazionario d’Israele, con la complicità di tutti i paesi imperialisti occidentali, da settimane continua a uccidere e bruciare con i bombardamenti e con le munizioni al fosforo, decine di migliaia di Palestinesi, il 4 novembre la Lega di Salvini promuove una manifestazione a Milano per la salvaguardia della “civiltà occidentale”. Salvini afferma: “Le conquiste e i diritti fondamentali che qualificano l’Occidente non possono essere messi in discussione”. La Lega dichiara di non voler “cedere altro spazio a fanatici ed estremisti islamici presenti in tantissime nostre città”, di mirare a salvaguardare “famiglie, ragazzi che sono contro l’obbligo del velo islamico, minacce e violenza”, di lavorare per garantire “controlli a tappeto sulle moschee, regolari o abusive” con “il blocco della costruzione di nuovi luoghi di culto islamico”.

Sono le stesse parole d’ordine con cui i gruppi nazi-fascisti di vari paesi del Nord Europa, con il pieno appoggio dei sempre più diffusi governi delle destre, hanno promosso svariate vergognose provocazioni davanti alle Moschee, bruciando i libri sacri per le popolazioni di credo musulmano, cercando così di suscitare una reazione da capitalizzare strumentalmente con logiche terroriste e stragiste.

L’iniziativa della Lega di Salvini è un tentativo, per molti versi analogo, volto a coalizzare un fronte di forze fasciste e ultrareazionarie con l’obiettivo della costruzione di un movimento di massa  dedito ad attività provocatorie e squadriste. Un movimento che mira dunque a integrarsi e combinarsi con il processo di fascistizzazione sempre più avanzato delle istituzioni dello Stato italiano.

Ci troviamo di fronte a un processo che si sviluppa su piani diversi ma che opera, convergendo, per la cristallizzazione in regime dell’attuale governo fascista Meloni e che sta continuamente segnando punti di non-ritorno sul terreno dell’esercizio dei più elementari diritti democratici e sindacali.

Risulta evidente come il governo Meloni cerchi di instaurare un regime funzionale a perpetuare gli interessi della grande borghesia italiana e del blocco di potere reazionario che la sostiene, a scapito dei lavoratori e delle masse popolari e delle loro condizioni di vita sempre peggiori a causa della crisi economica, del caro-vita e del degrado progressivo di tutti i servizi che, pure, sono a loro carico.

Lo vediamo apertamente nelle preannunciate modifiche istituzionali miranti a cambiare radicalmente la  struttura formale di un sistema rappresentativo già profondamente limitato e deformato in senso liberticida dalle precedenti “riforme”.

Lo vediamo della nelle scuole, dove gli studenti combattivi, oltre a dover subire le manganellate e la repressione statale come a Torino e a Roma, rischiano adesso la bocciatura per un voto in condotta negativo, il quale viene assegnato anche per “turbativa dell’ordine pubblico”, ovvero per la messa in discussione con proteste e occupazioni della scuola burocratica e classista. Anche il diritto di sciopero sui posti di lavoro è stato di fatto quasi del tutto abolito. Infatti risulta limitato dalla commissione di garanzia, che stabilisce a poche ore al giorno le possibilità di scioperare. Nel caso di scioperi dei treni, con un atto autoritario, il ministro Salvini ha addirittura dimezzato il tempo dello sciopero. A Mondo Convenienza, dove i lavoratori disperati per le condizioni inumane scioperano ben oltre quanto consentito, la repressione statale si abbatte ferocemente.

Il nostro paese e, in particolare, questo governo si trovano ad appoggiare pienamente e in prima fila la politica guerrafondaia dell’imperialismo statunitense che occupa i nostri territori con centinaia di basi NATO. Questo nell’intento di ritagliarsi spazi marginali per la propria politica imperialista. Sulla base di ciò, questo governo fascista lavora alacremente per garantire il pieno appoggio dell’Italia all’attuale guerra inter-imperialista in corso in Ucraina e la collaborazione e il pieno sostegno al regime fascista sionista di Nethanyau.

Chi tace o evidenzia in maniera parziale tutto ciò, evitando con cura di denunciare il rischio fascista che si respira nel nostro paese, ma anzi illudendo sul fatto che ci troveremmo ancora all’interno di una presunta “democrazia borghese”, da cui è ancora possibile un ritorno indietro “democratico e parlamentare”, è un soggetto politico o sindacale equivoco, che occulta la fascistizzazione in corso nella società, complice di tutto quello che sta avvenendo.

È necessario opporre a tutto ciò un fronte anti-fascista che unisca le masse popolari, gli immigrati oggetto di oppressione, discriminazione e sfruttamento, gli studenti combattivi, i comunisti e tutte le lotte democratiche, per contrapporsi all’attuale avanzata del fascismo, del razzismo, del nazionalismo e della guerra inter-imperialista, verso uno stato di Democrazia Popolare che rappresenti pienamente questi settori sociali oppressi.

PER LA DEMOCRAZIA POPOLARE

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