[Testo diffuso alla manifestazione contro l’apertura della sede di Casa Pound a Udine]

Coerentemente col nuovo clima che si respira nel nostro paese, i fascisti cercano di riguadagnare spazio e terreno, aprendo nuove sedi e rilanciando azioni di intimidazione e repressione verso le forze democratiche e anti-fasciste. Non si parla più ormai solo delle forze cosiddette neofasciste, ma  anche dei partiti dell’attuale governo.

 

Il governo Meloni rappresenta in questo senso un salto di qualità, proseguendo in peggio la spirale discendente già iniziata dai governi delle Larghe Intese e in particolare dal governo Draghi. Ci troviamo di fronte ad un processo di fascistizzazione che sta già segnando importanti punti di non-ritorno in termini di diritti democratici.

 

Lo vediamo nelle scuole, dove gli studenti combattivi oltre a dover subire le manganellate e la repressione statale come a Torino, rischiano la bocciatura per un voto in condotta negativo il quale viene assegnato anche per “turbativa dell’ordine pubblico”, ovvero per mettere in discussione con proteste e occupazioni la scuola burocratica e classista.

 

Ma la cosa è evidente anche di fronte al livore razzista che si abbatte sul popolo palestinese e all’oppressione e intimidazione che travolge coloro che sostengono la resistenza palestinese. Il ministro Valditara ha mandato gli ispettori nelle scuole per intimidire quanti inneggiano alla resistenza palestinese, in quanto presunti “sostenitori di Hamas”. L’attivista pro-Palestina Karem Rohana è stato preso a botte e calci da aggressori non meglio identificati.

 

Ormai il diritto di sciopero è stato di fatto abolito. Questo risulta di fatto limitato dalla commissione di garanzia, che stabilisce a poche ore al giorno le possibilità di scioperare. Nel caso degli scioperi dei treni, con un atto autoritario, il ministro Salvini ha addirittura dimezzato il tempo dello sciopero. A Mondo Convenienza, dove i lavoratori disperati dalle condizioni inumane scioperano ben oltre quanto consentito, la repressione statale si abbatte ferocemente.

 

Il nostro paese, e in particolare questo governo, si trovano ad appoggiare pienamente e in prima fila la politica guerrafondaia dell’imperialismo statunitense che occupa il nostro paese con centinaia di basi NATO, cercando di ritagliare spazi marginali per la propria politica imperialista. Sulla base di ciò questo governo fascista lavora alacremente per garantire il pieno appoggio dell’Italia all’attuale guerra inter-imperialista in corso in Ucraina e alla collaborazione al pieno sostegno al regime fascista sionista di Nethanyau, che ha appena incominciato l’invasione di terra della striscia di Gaza, con fini apertamente genocidi e di massacro indiscriminato.

 

Chi tace o denuncia in maniera parziale tutto ciò, evitando con cura di denunciare il rischio fascista che si respira nel nostro paese, ma anzi illudendo che ciò troveremmo ancora all’interno di una presunta “democrazia borghese”, da cui è ancora possibile un ritorno indietro “democratico e parlamentare” è un soggetto politico o sindacale equivoco, che occulta la fascistizzazione in corso nella società, complice con tutto ciò che sta avvenendo.

 

Risulta invece evidente come il governo Meloni cerchi di instaurare un regime funzionale a perpetuare gli interessi della grande borghesia italiana e del blocco di potere reazionario che la sostiene, a discapito dei lavoratori e delle masse popolari e delle loro condizioni di vita sempre peggiori a causa della crisi economica, del caro-vita e del peggioramento progressivo di tutti i servizi che pure sono a loro carico.

 

È necessario opporre a tutto ciò un fronte anti-fascista che unisca le masse popolari, i lavoratori, i comunisti, gli studenti combattivi e tutte le lotte democratiche per contrapporsi all’attuale avanzata del fascismo e della guerra inter-imperialista, verso uno stato di Democrazia Popolare che rappresenti pienamente questi settori sociali oppressi.

 

PER LA DEMOCRAZIA POPOLARE