Grazie ad un’inchiesta di un giornalista indipendente statunitense Alex Perry, emerge che la grande impresa monopolistica francese TotalEnergies era pienamente a conoscenza delle atrocità che si configurano come crimini di guerra ai danni della popolazione, compiute dall’esercito mozambicano tra giugno e luglio del 2021 sul perimetro del suo impianto Mozambique LNG a Capo Delgado.
Nel Mozambico è in corso da anni una vera e propria guerra che viene volutamente taciuta dai media dei vari paesi imperialisti.
Secondo questa inchiesta, le forze militari mozambicane presenti nell’area espressamente per proteggere le infrastrutture di TotalEnergies, nel 2021 hanno ammassato in alcuni container tra le 180 e le 250 persone, incluse donne e bambini, torturandole e assassinandole, tanto che dopo circa tre mesi i sopravvissuti erano solo 26. Ciò è avvenuto nei pressi dell’impianto di gas Mozambique LGN di TotalEnergies, al tempo in fase di costruzione.
Nella provincia di Cabo Delgado,nei tratti del mare sono presenti giacimenti di gas a cui sia i paesi imperialisti europei che il socialimperialismo cinese guardano con interesse al fine di riuscire ad assicurarsene il possesso. Non manca la presenza dell’imperialismo italiano tramite un progetto di estrazione che vede il gruppo assicurativo-finanziario pubblico SACE emettere una garanzia di 950 milioni di euro, con cui coprire i prestiti per le operazioni di Saipem, tra cui quello di Cassa Depositi e Prestiti del valore di 650 milioni di euro. SACE ha già supportato finanziariamente un altro progetto in Mozambico, con una garanzia di 700 milioni di euro: si tratta di Coral South FLNG, progetto offshore di Eni, la multinazionale energetica occidentale più attiva in Mozambico insieme alla TotalEnergies.
Traendo conclusioni da questa inchiesta, si può dedurre chiaramente il ruolo dell’imperialismo francese che per i propri profitti legati all’estrazione del gas, è complice e connivente ai crimini commessi dall’esercito governativo del Mozambico