Volantino distribuito a Roma ed in altre città.

Giovedì il sito internazionale ed internazionalista The Red Herald [www.theredherald.org] riportava: “Il 7 maggio è iniziata l’operazione dello Stato d’Israele sulla città di Rafah, città in cui si concentrano circa 1,4 milioni di persone in meno di 24 ore, altre 60 persone sarebbero state uccise a causa degli attacchi diretti a Rafah, la più grande prigione a cielo aperto del mondo. Molte di queste morti sono avvenute perché l’esercito israeliano ha impedito alle ambulanze e ai servizi medici di avvicinarsi alle vittime, violando uno dei più basilari “diritti umani”… anche la carestia e la mancanza d’acqua continuano ad affliggere la Palestina a causa del blocco deliberato di Israele. Secondo il sito di notizie della BBC, il 53% degli impianti di trattamento delle acque è stato distrutto, aumentando le cosiddette morti “indirette” da parte di Israele, che in realtà sono omicidi. Gli ospedali nel sud della Striscia di Gaza avrebbero a disposizione appena tre giorni di carburante per continuare a operare, il che aumenterà ulteriormente e drammaticamente il numero di morti dovute alla mancanza di assistenza medica. È stata segnalata anche la comparsa della settima fossa comune nell’ospedale di Al-Shifa, dove ci sono chiare indicazioni che le persone uccise per mano dell’IDF erano pazienti e personale medico …I crimini israeliani sono innumerevoli e tra questi ci sono molti omicidi extragiudiziali, torture e maltrattamenti dei prigionieri. Un caso recente è quello dell’omicidio del medico dell’ospedale Al-Shifa, il dottor Adnan Al-Bursh, torturato e ucciso in una prigione israeliana. Inoltre, lo Stato di Israele non vuole che i suoi crimini vengano pubblicati e denunciati, per cui l’attacco ai giornalisti sul campo è costante. Recentemente, il canale Al Jazeera è stato bandito nel territorio israeliano e i suoi uffici sono stati perquisiti come se fosse un’organizzazione criminale…Di fronte al genocidio commesso da Israele, i popoli del mondo si sollevano…e lottano per una Palestina libera e la fine del sostegno statale alle aziende e alle università israeliane…In Francia, la Federazione dei sindacati studenteschi ha annunciato di unirsi alle mobilitazioni che stanno già attraversando gran parte del mondo. Secondo quanto riportato, oggi 9 maggio, alcuni degli studenti mobilitati sono stati trattenuti e si sta svolgendo una campagna per la loro liberazione…In Brasile, A Nova Democracia ha denunciato le relazioni delle università brasiliane con quelle israeliane, legate al sionismo e all’esercito israeliano…Questi accordi vanno dalla “Cooperazione scientifica e tecnologica” agli accordi sull'”Energia nucleare”…Il numero di proteste sta crescendo soprattutto negli Stati Uniti…si registra una grande resistenza e combattività da parte degli studenti, soprattutto nelle università Columbia e California Los Angeles (UCLA). Alla UCLA gli studenti stanno affrontando la polizia e gli aggressori sionisti che hanno attaccato [mascherati e con spranghe e bombe carta, sotto la protezione dalle forze repressive] l’accampamento pro-Palestina… migliaia di studenti hanno occupato decine di campus, creato accampamenti, sequestrato edifici e si sono scontrati con la polizia. La solidarietà con la Palestina ha significato il dover pagare un prezzo: più di 2.100 persone sono state arrestate nelle proteste pro-Palestina… [ma] gli studenti delle principali università del paese continuano ad accamparsi e a manifestare per la libertà della Palestina. A Washington DC la polizia ha effettuato 33 arresti. A San Diego, gli studenti hanno manifestato…migliaia di loro hanno lasciato le aule mercoledì 8 maggio, due giorni dopo lo smantellamento dell’accampamento “Gaza Solidarity”, che ha provocato 60 arresti da parte della polizia.  A Chicago, la polizia ha trattenuto 70 studenti del Chicago Institute of Arts durante lo sgombero dell’accampamento. Queste proteste si sono spostate in Europa, dove, ad esempio ad Amsterdam, nei Paesi Bassi…dopo che la polizia ha sgomberato il blocco al piano terra dell’università, centinaia di studenti si sono spostati in una piazza vicina per continuare a protestare, chiedendo la fine della guerra. Qui hanno subito nuovamente la repressione, con molti feriti e diversi arresti da parte della polizia. Anche nello Stato spagnolo, in diverse città come Madrid, Barcellona o Valencia, sono stati organizzati accampamenti e proteste nelle università… Gli accampamenti pro-palestinesi si sono diffusi in Europa. In Irlanda, centinaia di studenti del Trinity College di Dublino hanno occupato il campus. Sono stati multati con 214.000 sterline per la loro azione rivendicativa, ma questo non ha impedito loro di continuare la lotta”.  

Altri articoli di The Red Herald nei giorni precedenti avevano riportato varie notizie di manifestazioni [con varie centinaia di migliaia di partecipanti, quelle in Inghilterra] e scontri con le forze di repressione in varie città europee e di ulteriori imponenti manifestazioni, con milioni di partecipanti, svoltesi nelle ultime settimane in vari paesi del Medio Oriente. Altri articoli riportavano dati relativi alle eroiche iniziative armate, contro l’attacco genocida in corso, del Popolo Palestinese e di varie altre realtà che lo sostengono dal Libano,  dall’Iraq, dallo Yemen ecc.

Il giornale internazionalista americano The Worker [https://theworker.news/] scriveva nei giorni scorsi: “Biden viene presentato da coloro che sostengono il marciume delle idee imperialiste come un’alternativa democratica al “dittatoriale” Trump”…In realtà: “dopo che le migliori università del Paese si sono trasformate prima in campi di battaglia contro l’imperialismo e poi in un campo di polizia militarizzato, l’imperialista in capo Biden ha detto questo: “Vandalismo, violazione di domicilio, rottura di finestre, chiusura di campus, cancellazione di lezioni e lauree. Niente di tutto questo è una protesta pacifica” …Se a questo si aggiungono le teste spaccate, l’uso di armi chimiche e i flash bang – tutti atti di violenza reazionaria – si ha un’idea di chi sta portando scompiglio nella vita del campus e di quale tipo di “ordine” Biden rappresenti. “Il dissenso non deve mai portare al disordine”, ha affermato Biden, tenendo sotto la minaccia delle armi i giovani più sensibili ed attivi del Paese” … “La maturazione del movimento studentesco è incompleta, ma si sta notando in tutto il mondo…I palestinesi, le cui case sono state distrutte a Gaza, hanno scritto messaggi di solidarietà e di gratitudine agli studenti della Columbia sull’esterno delle loro tende. Ansar Allah, la resistenza armata all’imperialismo nello Yemen, impegnata in una battaglia contro gli imperialisti sionisti e statunitensi, ha innalzato uno striscione con l’immagine dell’arresto di uno studente dell’Università del Texas che recita: “Caro studente americano, possono arrestarti ma non potranno mai spezzare il tuo spirito!” e un altro che recita “Ai coraggiosi studenti americani! Resistete! Lo Yemen è con voi per una Palestina libera!”…” La risposta internazionale di solidarietà con gli studenti americani, il modo in cui il movimento studentesco statunitense sta ispirando gli studenti di tutto il mondo, questo, insieme agli attacchi sfacciati ai loro diritti democratici da parte del vecchio Stato, rappresenta un segno della maturazione delle forze studentesche che hanno già dimostrato il loro coraggio e la loro determinazione”.

La “Revolutionary Student Union’s” [https://revolutionarystudentsunion.wordpress.com/] che, oltre ad essere attiva nel movimento, pubblica un giornale nell’Università “North Carolina Charlotte”, spiega lo sviluppo del movimento degli studenti in questo modo: “Le istituzioni educative, dalle scuole secondarie (medie e superiori) ai college, sono terreno fertile sia per le idee rivoluzionarie che per quelle reazionarie. Nella nostra società succede spesso che si affermino quelle reazionarie a causa del fatto che le istituzioni educative sono controllate dalla classe dominante ed asservite al suo sistema economico, il capitalismo. Tuttavia, molte persone che provengono da classi sociali oppresse o che appoggiano la lotta di queste classi sono presenti anche in queste istituzioni e stanno dimostrando come le scuole e le università possono operare per riunificare le forze di opposizione. Questo non sta avvenendo solo nelle università, anche se gli studenti delle scuole non hanno l’autonomia degli studenti universitari, le scuole medie e superiori hanno una rilevante concentrazione di studenti provenienti da ambienti oppressi e proletari (classe operaia)”.

In Italia stanno maturando le condizioni per una più ampia partecipazione studentesca. Come spesso è accaduto nel nostro paese, questo può diventare un elemento chiave per un effettivo coinvolgimento di settori avanzati del proletariato e delle masse popolari.  Anche in Italia, per quanto con maggiori difficoltà e problemi rispetto a vari altri paesi dell’Europa e del mondo, emergono i primi effettivi segni di un processo di polarizzazione politica e sociale oggi alimentato dal genocidio del popolo palestinese, dalla crescente iniziativa guerrafondaia e imperialista dello Stato italiano, dalla pesantezza dell’offensiva economica e sociale contro le vaste masse popolari, dalla partecipazione dell’Italia ai processi di sviluppo della guerra inter-imperialista e dall’avanzata del fascismo. Questo in un quadro istituzionale che, dopo vari decenni di graduale fascistizzazione dello Stato, si appresta ad un salto di qualità in direzione della cristallizzazione di un regime fascista, con le contro-riforme in via di approvazione del premierato e dell’autonomia differenziata.

La vera solidarietà con il popolo palestinese è antifascista e antimperialista. In Italia è parte necessaria ed integrante della formazione di un reale partito comunista e di un fronte popolare rivoluzionario (degli effettivi comunisti e dei sinceri democratici ed antifascisti) per la preparazione di una Nuova Resistenza.

PER LA DEMOCRAZIA POPOLARE