PER LA DIFESA DELLA RESISTENZA DEL POPOLO PALESTINESE CONTRO LE TRAME DELL’IMPERIALISMO INTERNAZIONALE

 

La risoluzione ONU sul cessate il fuoco nella striscia di Gaza per la durata del Ramadan è stata indicata da varie forze politiche e diversi circoli intellettuali come un primo decisivo passo nella direzione della soluzione della questione palestinese. Queste valutazioni non servono al popolo palestinese e hanno l’esito di lavorare per passivizzare le mobilitazioni di sostegno e di solidarietà in corso ormai da diversi mesi. Si tratta di posizioni che imbellettano le varie potenze imperialiste che controllano l’ONU e che affermano che la questione palestinese può essere risolta solo per via “diplomatica” come esito di un certo tipo di competizione o di collusione tra i vari paesi imperialisti.

Non solo il cessate il fuoco dichiarato dall’ONU, allo stato attuale, non ha alcuna rilevanza pratico-operativa, ma anche nel caso l’avesse, si tradurrebbe in un posizionamento delle forze militari dei paesi imperialisti nella striscia di Gaza o nelle zone limitrofe, atto a imporre una nuova forma di oppressione al popolazione palestinese e a cercare di pacificarne la resistenza armata, cosa che spianerebbe la strada alle mire predatrici e genocide dello Stato nazi-fascista israeliano, che troverebbero successivamente il modo di scatenarsi. Inoltre, gli USA hanno esplicitato tutto questo, dichiarando che non ritengono impegnativa la risoluzione dell’ONU e lo Stato israeliano l’ha semplicemente ignorata continuando i suoi criminali attacchi genocidi.

Aspettarsi una soluzione effettivamente democratica e rispondente agli interessi di fondo del popolo palestinese della guerra in corso, da parte delle criminali potenze imperialiste di tutto il mondo, significa porsi al servizio delle loro trame.

Di fronte alle lotte rivoluzionarie di liberazione nazionale dei popoli oppressi, gli imperialismi di tutto il mondo, per quanto cerchino di strumentalizzare tali lotte per i propri specifici interessi nel quadro della competizione e della guerra inter-imperialista, finiscono in realtà sempre per colludere. Anche la Russia e la Cina, con il loro espansionismo economico, politico e militare, opprimono altri popoli e varie nazionalità e piccole nazioni. Il popolo ucraino è oggi un popolo oppresso non solo dai paesi imperialisti occidentali che lo sfruttano, strumentalizzano e mandano al macello, ma in modo molto evidente, tragico e criminale dalla Russia imperialista del nuovo zar Putin.  

La contraddizione tra i vari imperialismi e la larga maggioranza dei popoli oppressi porta oggi i paesi imperialisti a lavorare per reprimere, soffocare, pacificare la stessa lotta del popolo palestinese. Non solo l’imperialismo Usa e gli altri imperialismi occidentali, ma anche la Russia e la Cina non vogliono che la rivoluzione palestinese abbia un esito vincente. Una sua vittoria darebbe un potente impulso allo sviluppo in tutto il mondo delle lotte rivoluzionarie dei popoli oppressi, che si scatenerebbero contro le varie potenze, contro gli USA e i principali paesi europei, tra cui l’Italia, e contro la Russia e la Cina socialimperialista. In prospettiva, solo il fronte comune rivoluzionario, antimperialista e antifascista tra il proletariato e le masse popolari dei paesi imperialisti ed i popoli oppressi di tutto il mondo può realmente supportare le lotta di liberazione di popoli come quello palestinese. È necessario quindi lavorare in tutti i paesi del mondo per costruire nuovi partiti comunisti e una Nuova Internazionale Comunista, capaci di fondere, nella prospettiva della rivoluzione proletaria mondiale, le lotte per il socialismo con quelle per la democrazia e l’indipendenza nazionale.

Per questo, nelle manifestazioni di sostegno con la lotta del popolo palestinese, è necessario porre in primo piano parole d’ordine capaci di coniugare e illuminare questo sostegno con l’opposizione ad ogni imperialismo,  con la lotta contro la marea nera fascista, nazionalista e razzista che avanza su scala mondiale, con l’opposizione alle politiche di riarmo, alle imprese guerrafondaie e alla guerra inter-imperialista, per l’unità del proletariato, delle masse popolari e dei popoli oppressi, per l’unità con le lotte rivoluzionarie e le Rivoluzioni di Nuova Democrazia in corso in  vari paesi del mondo (India, Filippine, Perù, Turchia…)

PER LA DEMOCRAZIA POPOLARE