La gestione del potere, in poco meno di un anno del governo Meloni, il più a destra della storia della Repubblica, manifesta la sua intima essenza fascista. Grave è l’esautoramento del Parlamento attraverso l’abuso di decreti legge, il continuo ricorso al voto di fiducia, la presentazione di maxi emendamenti che non permette l’esame delle leggi articolo per articolo ,il non portare al voto le proposte delle opposizioni, o ancora alcuni accordi internazionali non fatti votare come quello con l’Albania sui migranti.
Oggi più che mai la libertà corre sul filo ddella lama di un rasoio; secondo i dati di RSF(Reporter senza frontiere) che misura il tasso di libertà di ogni Stato in base al pluralismo informativo, alla stampa e all’indipendenza dei media, il 2022 per l’Italia è stato un anno nero per quanto attiene alla libertà di espressione e di informazione. Infatti il nostro Paese ha perso ben 17 posizioni passando dalla quarantesima alla cinquantottesima su 180 Paesi. La situazione è aggravata dai provvedimenti repressivi adottati nei confronti di chi chiede che siano garantiti i diritti sanciti dalla nostra Costituzione ( peraltro prodotto di una mediazione fra i vari partiti ) usando barbaramente la violenza poliziesca proteAtta e garantita dall’attuale governo neofascista. Prova evidente le cariche della polizia a Napoli, Roma, Bologna, Pisa ed altre varie città, su cittadini inermi che protestavano contro lo Stato israeliano e contro il vergognos0 appello dell’ a.d della Rai Roberto Sergio , letto e sostenuto supinamente da Mara Venier, relativo all’appoggio incondizionato al governo israeliano responsabile del genocidio in atto contro il popolo palestinese. Così come ne è prova la censura che si vorrebbe per artisti come Ghali, o l’uso sempre più frequente dei Daspo. Repressione e censura, questo il binomio con cui mettere la mordacchia a chi si oppone; fra gli ultimi provvedimenti, l’incarcerazione del giovane italo-palestinese Anan Yaeesh su richiesta del governo israeliano, il lungo silenzio sul caso della Salis seguito da un atteggiamento pilatesco, la proibizione imposta alla giornalista Claudia Cernigoi da parte della polizia di distribuire un giornale antifascista alla Risiera di San Sabba nel Giorno della Memoria senza dare alcuna motivazione: taci e obbedisci
E’chiara l’intima sostanza fascista del governo Meloni che sta realizzando l’ordito su cui costruire un regime dittatoriale che con tutta probabilità sarà non meno feroce del precedente mussoliniano agevolato dai sistemi di controllo molto sofisticati e dai mezzi di comunicazione di massa , in primo luogo della televisione di cui l’attuale governo occupa tutti i canali, sia pubblici che privati, trasformandola in portavoce del governo e dello Stato genocida di Israele, prona ai voleri dell’imperialismo Usa.
Ad oggi questo disegno eversivo non trova un’effettiva opposizione da parte dei così detti partiti di sinistra, sindacati e movimenti o c’è chi, addirittura nel caso del partito della pace di Michele Santoro, sotto una visione etica ideale, favorisce la classe egemone al potere allontanando il proletariato e le masse popolari sia dall’obiettivo immediato di lotta contro questo governo di estrema destra che quello a lungo termine dell’ abbattimento della società classista .
Da sottolineare la continuità fra il regime fascista mussoliniano e i partiti attuali che ne hanno ereditato e perfezionato il sistema di gestione del potere operando anche in simbiosi con le varie mafie territoriali. Un patto luciferino con la criminalità organizzata per la spartizione del Paese con gravissime
conseguenze per le fasce più deboli della società, popolari e proletarie.
Ne sono testimonianza:
lo smantellamento del Sistema sanitario nazionale attraverso la chiusura di ospedali pubblici (in Lazio, sotto la presidenza del piddino Zingaretti ne sono stati chiusi 16 ed oggi è prevista la vendita dello Spallanzani al Bambin Gesù) una demolizione progressiva che ha inizio fin dal tempo dei governi di centrosinistra e che nega il diritto alla salute di milioni di cittadini il tutto a vantaggio delle strutture ospedaliere private;
il tentativo, in parte riuscito, di trasformare la scuola in un modello aziendale repressivo come testimoniano i provvedimenti adottati o proposti dal ministro Valditara, un fascioleghista, sovranista, autonomista e anticomunista. Emblematico è il caso dello studente Damiano Cassanelli, un rappresentante di istituto di 18 anni sospeso per 12 giorni dopo aver rilasciato delle dichiarazioni alla “Gazzetta di Modena” durante uno sciopero. Da una parte si colpisce chi è guida del movimento studentesco per intimorire tutti gli altri, dall’altra si crea una frattura fra il Consiglio d’Istituto che ha deliberato la sospensione scavalcando il Consiglio di Classe che così si esprime all’unanimità “Contrari a qualsiasi iniziativa che limita la libertà di espressione e di opinione all’interno della scuola” ed auspica “la revoca immediata del provvedimento di sospensione dello studente da parte del Consiglio d’istituto”.
Non solo. Il ministro annuncia anche la presentazione nel testo sul voto di condotta di una norma concordata con il ministero della Giustizia per cui si possa agire in giudizio per danno di immagine. Emana anche una circolare in cui invita i dirigenti scolastici a comunicare i nomi di quegli insegnanti che esprimono solidarietà ai Palestinesi. Valditara non è stato scelto a caso dal duo Meloni-Salvini; a lui è stato affidato il compito di portare a termine la controriforma scolastica avviata dai ministri che l’hanno proceduto rafforzandone l’impronta capitalista, classista, aziendalista, gerarchica neofascista, federalista e anticostituzionale.
Sul versante economico si registra un dirigismo statalista e una tutela di interessi corporativi; sul delicato versante della giustizia si emanano norme ideologiche e razziste che comprendono nuovi reati e aumenti delle pene (Decreti anti rave, anti ecologisti e persino contro donne incinte) .
Cosa ben più grave, per un verso si costruisce una rete di sostegno ai movimenti nazifascisti facendo leva su sentenze che, con argomentazioni capziose, consente manifestazioni inneggianti al ventennio fascista con schieramento marziale e saluto romano e dall’altro sia crea un humus fertile per un’adesione agli ideali del fascismo attraverso celebrazioni di eventi quali quelli relativi alle “foibe” e si nascondono gli innumerevoli crimini commessi dagli invasori fascisti nei territori occupati della Jugoslavia o delle colonie africane.
Con fare populista nel campo delle riforme viene presentato un disegno di legge costituzionale per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio affermando che si tratta di scegliere se il Presidente del Consiglio deve essere eletto dai cittadini o dai partiti. Un passaggio che se realizzato porterebbe alla cristallizzazione dell’attuale governo, ossia alla sua organica trasformazione in regime.
L’esaltazione della Nazione viene platealmente contraddetta dalla legge sull’autonomia differenziata che creerà forti disuguaglianze fra regioni del Nord, del Centro e del Sud con una totale emarginazione delle classi popolari e proletarie e un’ulteriore frammentazione di un Paese già in crisi.
Sotto una nuova veste traspare la netta volontà di imporre un’autarchia di antica memoria in ogni campo, dalla scienza all’arte, e addirittura nel lessico e nell’alimentazione.
Il passato che ritorna e che viene esaltato: il futurismo, le foibe, la celebrazione dei fascisti della Repubblica di Salò e degli anni 70 accompagnato dalla cancellazione dei crimini fascisti nelle colonie africane e da un anticomunismo viscerale. Per l’estrema destra è arrivata l’ora del tentativo di una rivalsa di portata storica.
Impera un assoluto disprezzo per le classi lavoratrici che versano il loro sangue, la loro vita sull’altare di un capitalismo sfrenato difeso strenuamente con leggi che minano la salute e la vita dei lavoratori. Basti pensare al grave incidente, che al momento registra cinque morti, accaduto a Firenze nella costruzione di un supermercato della Esselunga dove l’esecuzione dell’opera vedeva 30 subappalti come stabilito dal governo Meloni, dove alcuni operai lavoravano con il contratto da metalmeccanico per consentire una retribuzione più bassa mentre altri lavoravano addirittura in nero. Da non dimenticare che questo governo antipopolare ha dimezzato il primo sussidio di cui erano titolari i congiunti dei deceduti sul lavoro.
Ci troviamo dinanzi alla soppressione dei fondamentali diritti stabiliti dalla Costituzione, a cui hanno giurato fedeltà la Presidente del Consiglio e il Presidente del Senato, indebiti rappresentanti della Repubblica in quanto eredi di quel fascismo da cui non possono dissociarsi.
Occorre perciò opporsi a quei partiti che falsamente si definiscono di sinistra e che in realtà sono compartecipi del disegno di un governo elitario, antipopolare, discriminatorio , razzista, neocolonialista, accodato servilmente all’imperialismo guerrafondaio degli Usa. Occorre lottare per l’unità dei sinceri democratici, comunisti e internazionalisti per la costruzione di un Nuovo Stato a partire dalla preparazione di una Nuova Resistenza.