Traduzione non ufficiale da The Red Herald. Un’analisi delle elezioni presidenziali in Turchia è stata pubblicata Il 1º giugno dal quotidiano turco Yeni Demokrasi (Nuova Democrazia). L’analisi è incentrata sulla situazione dei partiti delle classi dominanti, la situazione delle masse, la posizione del Movimento Nazionale Curdo e l'”Alleanza del Lavoro e della Libertà” e le posizioni sul boicottaggio. Abbiamo già parlato delle elezioni in Turchia, dove l’attuale presidente turco Erdogan ha vinto il secondo turno con il 52 per cento dei voti dopo che non è riuscito d ottenere  la maggioranza dei voti al primo turno. Abbiamo anche parlato della campagna di boicottaggio contro le elezioni turche. Per quanto riguarda i partiti delle classi dominanti, l’analisi ha evidenziato che non ci sono stati nuovi sviluppi. I principali partiti delle classi dominanti sono l’AKP guidato da Erdogan e il CHP guidato da Kılıçdaroğlu. Si constata che entrambi questi partiti hanno la stessa composizione di classe, ossia la borghesia compradora e i grandi proprietari terrieri. Si evidenzia che l’Alleanza Nazionale guidata dal CHP ha interpretato della situazione nel paese, con la gestione del governo del terremoto e la crisi economica, come sfavorevole a  Erdogan tanto da prevedere una sua sconfitta durante le elezioni. Così è riuscita a ottenere il supporto di una grande quantità di partiti, tra cui HDP, TİP, TKP e Left Party. La loro ipotesi si è però rivelata errata ed in realtà non sono riusciti a prevalere durante queste elezioni, con Erdogan che invece è riuscito a vincere anche nelle zone colpite dal terremoto. Per quanto riguarda il Movimento Nazionale Curdo si sottolinea la sua importanza come uno dei più grandi movimenti popolari capace di combinare l’organizzazione legale e illegale. Il principale partito del Movimento Nazionale Curdo è l’HDP, che è il terzo partito più grande del parlamento turco. L’HDP ha dato il suo sostegno a Kılıçdaroğlu nelle elezioni presidenziali ed ha favorito la sua vittoria in una serie di zone del paese.  Nel secondo turno la partecipazione in tali zone è diminuita di circa 500 mila, anche se l’HDP ha rinnovato il suo sostegno a Kılıçdaroğlu. Nel secondo turno delle elezioni parlamentari l’HDP ha registrato nel complesso una diminuzione dei voti rispetto alle precedenti elezioni, con un numero di deputati che però non è cambiato di molto. Le elezioni presidenziali hanno avuto una affluenza dell’87% al primo turno e dell’84% al secondo.  Una spiegazione dell’ elevata partecipazione viene data con il fatto che le elezioni hanno dato la possibilità di esercitare quei pochi diritti rimanenti.

L’analisi punta a valorizzare la campagna di boicottaggio, tenendo conto del fatto che la quasi totalità dei diritti democratici sono stati tolti alla gente. Viene sottolineata la necessità di approfondire meglio  l’analisi della composizione dei  votanti per Erdogan e l’AKP: “In ogni caso, le analisi e le previsioni che abbiamo fatto sulle elezioni dimostrano che non conosciamo abbasta gli elettori dell’AKP. Prima di tutto, abbiamo un problema con le masse che costituiscono la metà del paese. Se abbiamo bisogno di approfondire la conoscenza di queste masse per la rivoluzione, significa che è essenziale riconsiderare il nostro modo di pensare”.  L’analisi si conclude “escludendo le aree religiose e conservatrici nella vita quotidiana, che senza dubbio  mostrano l’attuale impossibilità di operare efficacemente rispetto a queste aree”, ed affermando la necessità di sbarazzarsi delle vecchie abitudini e di migliorare lo stile di lavoro per approfondire meglio la conoscenza di questo segmento delle masse.